La richiesta del Coordinamento nazionale per le politiche dell'Infanzia e della sua Scuola al MIUR:
emettere gli ordini di accredito, nel piu' breve tempo possibile e direttamente alle scuole cui le sezioni primavera sono allocate.
La Conoscenza non può più aspettare: istruzione e formazione devono essere garantite a tutti
Il Comitato promotore degli Stati Generali della Conoscenza, riunito il 19 marzo 2013
per proseguire il percorso avviato nel 2011 e organizzare il prossimo forum, esprime
preoccupazione per la situazione di incertezza e paralisi del quadro istituzionale
del paese dopo le elezioni. Scuola, Università e Ricerca vivono una situazione di
abbandono che non può essere protratta oltre, pena il declino irreversibile delle
istituzioni pubbliche della conoscenza.
La continua diminuzione delle iscrizioni all'università, la realizzazione di test
d'ingresso alle scuole superiori, in palese violazione della Costituzione e consumata
attraverso l'ennesimo attacco al Diritto allo studio, in nome di una malintesa meritocrazia,
l'approvazione del Regolamento sul sistema nazionale di valutazione in materia di istruzione
e formazione, approvato dal Consiglio dei Ministri uscente dopo le elezioni, in assenza
del necessario consenso del mondo della scuola, sono ulteriori segnali preoccupanti della
gravità della situazione.
La conoscenza non può più aspettare, per questo il Comitato ha inviato a tutte le forze
politiche prima delle elezioni una lettera aperta in cui lanciava l'allarme "Ignorance tax":
un Paese che investe in ignoranza anziché in Conoscenza è condannato al declino, non possiamo
accettarlo. Rilanciamo la nostra proposta e le nostre richieste alle neoelette e ai neoeletti.
Convenzioni sui Diritti Umani e Corti nazionali
Seminario internazionale di studi Università Roma Tre, 19 e 20 marzo 2013
Valutazione sì, ma proprio così?
Con l'alibi ormai abusato, poco rassicurante ma anche poco veritiero "l'Europa lo vuole", è stata comunicato dal MIUR che il Consiglio dei Ministri dello scorso 8 marzo ha approvato il Regolamento relativo al Sistema Nazionale di Valutazione delle scuole pubbliche.
I pareri sulla bozza di Regolamento erano stati estremamente critici e ci si aspettava che in questa fase limitata alla sola amministrazione ordinaria si scongiurasse un'approvazione così inutilmente affrettata.
La valutazione è infatti tutt'altro che ordinaria, anche perché definisce un contesto di assoluta novità per la scuola italiana e mira a comporre in maniera sistemica i diversi aspetti relativi alla valutazione delle singole istituzioni, dei dirigenti, degli insegnanti e degli studenti per analizzare l'efficacia del sistema scolastico nazionale.
La sensibilità in proposito è cresciuta in questi anni presso l'opinione pubblica e presso insegnanti e dirigenti. Il dibattito stava ora mettendo sotto osservazione le differenti modalità con cui l'obiettivo può essere realizzato e ad esempio era ampiamente condivisa la critica a una valutazione incentrata sull'INVALSI in una logica per cui il ministero valuta se stesso.
Che urgenza c'era di chiudere senza neppure aver aperto il dialogo e il confronto? Perché bloccare un passaggio determinante del percorso di riflessione sociale sul valore e il senso del sistema scuola e calare ancora una volta dall'alto soluzioni preconfezionate e insoddisfacenti con un piglio decisionista degno di altre cause?
Pubblicazione
a cura di: FNISM sezione Roma e Regione Lazio - Progetto Memoria della fondazione
CdeC e del dipartimento Cultura della Comunità ebraica di Roma
FNISM - Associazione fondata nel 1901 da Gaetano Salvemini e Giuseppe Kirner
"Una delle più nobili imprese della nostra
federazione dovrà essere in avvenire quella di tutelare la scuola dalle
prepotenze dei partiti, e farne un organo di alta e disinteressata educazione
nazionale, imponendo al paese il concetto che la scuola, come la giustizia,
pur non appartandosi dalle correnti rinnovatrici dell'intelligenza e della
moralità umana, devono essere sovrane nella cerchia delle loro funzioni
e autonome di fronte a tutti i partiti e a tutte le classi della società."
Dal discorso pronunciato al 1° congresso della FNISM a Firenze nel 1902