Diritti e doveri della Dirigenza scolastica e del corpo docente nella riforma della Scuola pubblica nel rapporto del Governo su "La Buona Scuola"
L'ottica di questo intervento e' positiva e propositiva: in un momento storico e culturale nel quale ogni governo (da 15 anni in qua) procede con decreti legge e con tagli riguardo l'istruzione, la formazione e i servizi, voglio analizzare questo nuovo contributo evidenziandone gli aspetti propulsivi e vitali che imporrebbero significativi cambiamenti all'interno dell'istituzione scolastica.
Il Rapporto "La Buona Scuola" e' costituito da 12 punti e da un'analisi dei costi che tale Riforma comporta.
I 12 punti sono:
  • Mai piu' precari nella scuola
  • Dal 2016 si entra solo per concorso
  • Basta supplenze
  • La Scuola fa carriera: qualita', valutazione, merito
  • La scuola si aggiorna: formazione e innovazione
  • Scuola di vetro: dati e profili on line
  • Sblocca scuola
  • La scuola digitale
  • Cultura in corpore sano
  • Le nuove alfabetizzazioni
  • Fondata sul lavoro
  • La scuola per tutti, tutti per la scuola
I costi per questa trasformazione derivano dal PON Istruzione, il programma nazionale che utilizza risorse europee per innovare e qualificare il sistema di istruzione pubblica: 3 miliardi da utilizzare nei prossimi 7 anni, da una migliore utilizzazione del MOF (Fondo per il miglioramento per l'offerta formativa) destinato al personale scolastico per attivita' aggiuntive in favore degli alunni, per corsi di recupero, per incarichi specifici, per funzioni strumentali all'offerta formativa, per progetti nelle aree a forte rischio sociale, per le ore eccedenti per sostituzione del personale docente). Tale fondo nel tempo e' stato utilizzato per altri scopi (adeguamento degli scatti, arretrati stipendiali ecc.) e se nel 2010 era di circa un miliardo e mezzo, oggi, nel 2014, e' di 684 milioni di euro). E' necessario stabilizzare tale fondo MOF per consentire alle scuole una programmazione basata su un budget triennale, le risorse private: (SCHOOL BONUS, un bonus fiscale per un portafoglio di investimenti privati da parte di cittadini, associazioni, fondazioni, per potenziamento e riqualificazione degli istituti scolastici) SHOOL GUARANTEE (premiare in maniera piu' marcata l'investimento nella scuola che crea occupazione giovanile) CROWDFUNDING (micro finanziamento diffuso a favore della scuola da parte di tutti i cittadini a sostegno di progetti didattici). I docenti, gli studenti, i genitori saranno i protagonisti. MARCHETING FUND (il Governo valutera' di mettere a disposizione fino a 5 milioni di euro all'anno per fare marchesi fund con rapporto di 1:1 o 1:2 su progetti in grado di dimostrare uno specifico impatto o raccogliere significativo sostegno pubblico: su ogni euro, o due euro messo dai cittadini il Governo mettera' un euro. Inoltre si potrebbero usare altri mezzi di investimento come le obbligazioni di impatto sociale SOCIAL IMPACT BOND, strumenti usati in Inghilterra e negli Stati Uniti, che mirano a creare un legame forte tra rendita finanziaria e impatto sociale. Negli Stati Uniti questi Fondi sono stati usati per aiutare bambini provenienti da contesti ad alto rischio di emarginazione sociale e in corsi di recupero e bisogni educativi speciali (BES).
Si ritiene che tale proposta di Riforma sia bene articolata ma si rilevano dei punti deboli e rischiosi da studiare attentamente. In particolare oggi, nella scuola pubblica italiana non e' determinato con criteri oggettivi il confine tra:
  • Potere della Dirigenza e liberta' di insegnamento
  • Rapporti tra poteri del Consiglio di classe e poteri del Dirigente
  • Poteri del Collegio e Poteri del Dirigente
  • Criteri nella scelta dei partecipanti alle Commissioni
  • Valutazione degli insegnanti.
Si rischia una prevaricazione della Dirigenza.
1) Nel Consiglio di classe i docenti discutono sull'andamento didattico e disciplinare della classe. riferendo ai colleghi il programma che stanno svolgendo, gli obiettivi raggiunti e quelli da raggiungere, i tempi necessari e, alla presenza dei rappresentanti di classe, l'andamento disciplinare della classe. Per il primo punto si ritiene molto importante sottolineare che il docente dopo una attenta osservazione della situazione didattica e disciplinare della classe elabori una programmazione che, pur seguendo i programmi ministeriali, sia adeguata agli alunni: fissati gli obiettivi da raggiungere, i "tempi", necessari per raggiungere tali obiettivi, sono variabili. Cio' non permette una omologazione dei "tempi" per i contenuti da svolgere. Quindi la valutazione dell'insegnante qualora si considerino solo i risultati scolastici degli alunni non da prova oggettiva della capacita' del docente.

2) La scuola digitale proposta si basa sul fatto che "La tecnologia non deve spaventare ma deve essere leggera e flessibile", (V.p.74 del testo "La buona scuola"), per cui la scelta o la soppressione di libri cartacei quali l'antologia, indispensabile per l'insegnamento della lingua italiana, spetta al docente e "no" al dirigente che privilegia testi di musica o di religione e educazione fisica o altro, nell'ottica del rispetto del budget destinato alle spesa dei libri. Il docente sa che la totale digitalizzazione del libro non permette all'allievo di avere la possibilita' di maneggiare, sfogliare le pagine, di andare indietro e ritornare avanti per chiarire concetti, "coordinare l'attivita' manuale e quella intellettiva e' molto importante al fine di riuscire a collegare argomenti, a crearsi schemi necessari a capire le cause, lo svolgimento e le conseguenze dell'argomento studiato." (v.Montessori). E' necessario fissare un ordine di priorita' oggettiva che riguardi l'importanza del "libro" relativo alla materia che si insegna al fine di raggiungere gli obiettivi che la stessa materia persegue e "liberare" la dirigenza dall' "onere" della scelta.
Ma quali strumenti ha il docente se la dirigenza comanda di fare determinate scelte adducendo di rinunciare al libro di antologia o di matematica a causa del costo elevato, privilegiando scelte di libri che costano meno per altre materie quali educazione tecnica, ginnastica, ecc.? Apprezziamo la figura dell'ispettore, che " concorre alla realizzazione delle finalita' di istruzione, di formazione e agli obiettivi del SNV, coordinando i nuclei di valutazione esterni alla scuola. Ma quando " Il livello di miglioramento dell'Istituto riconosciuto dai nuclei di valutazione coordinati da un ispettore influenzera' in maniera premiale la retribuzione dei dirigenti,(v. pag 66)", non siamo d'accordo e proponiamo che i suoi compiti di controllo siano anche nei riguardi della dirigenza. Inoltre riguardo alle "uscite didattiche" pensiamo che sia opportuno che alcune siano comuni e previste dal Piano dell'offerta formativa comune redatto dall'apposita Commissione approvata dal Collegio docenti, ma che debba essere possibile farne altre , scelte dal docente perche' sono parte essenziale della programmazione individuale del professore nel rispetto della liberta' di insegnamento.

3) Il Consiglio di classe costituito da tutti i docenti della classe e dai rappresentanti dei genitori della classe ha il dovere di dibattere tra i docenti la situazione didattica e disciplinare degli alunni e di trovare delle linee comuni e per sviluppare negli alunni una visione piu' completa e complessa dell'argomento affrontato e per incidere sulla capacita' di collegare avvenimenti, tempi, luoghi, trattati nelle singole discipline in un quadro interdisciplinare e stimolare quindi negli alunni una crescita culturale e personale attraverso l'interdisciplinarieta'. Attraverso il mettere in comune le osservazioni dei singoli docenti sui comportamenti degli alunni nelle proprie ore di lezione si rafforza la conoscenza dell'allievo e si evidenzia il suo carattere, i suoi comportamenti , i suoi punti di forza e di debolezza, si permette a tutti gli insegnanti di utilizzare un metodo condiviso in modo da agevolare la crescita sia individuale dell'allievo sia la sua relazione sociale. La collaborazione con le famiglie si ritiene indispensabile.
Quando il consiglio di classe prende provvedimenti disciplinari e la Dirigenza, non rispetta la decisione del consiglio di classe quale strada e' da seguire?

4) Si apprezza il criterio di rivalutare il merito e la scelta di mettere on line i titoli dei docenti ma occorre specificare quanto valgono i titoli per fare una tabella oggettiva di valutazione.

5) Si apprezza la proposta di avere piu' lingue a scuola, piu' tecnologia, piu' apprendistato, ecc. ma e' presente una dimenticanza totale nei riguardi della lingua italiana e della nostra storia. Innovare non vuol dire dimenticare chi siamo ne' sottovalutare le materie umanistiche. Occorre democraticamente rispettare la complessita' e la varieta' delle attitudini individuali.

In una scuola media statale gia' dall'altro anno avvengono degli atti di bullismo nei confronti di un ragazzo. I professori della classe pur avendo richiesto la sospensione del "bullo", avendo discusso l'argomento in un consiglio di classe straordinario con all'ordine del giorno "situazione disciplinare della classe", si sono visti rifiutare dalla Dirigente tale sospensione perche' riteneva piu' valido cercare di "far capire al bullo che doveva modificare il suo comportamento", tramite dei colloqui con la presidenza e con la sospensione della ricreazione all'alunno. Egli infatti doveva passare il tempo dedicato alla ricreazione con il vicepreside.
Tale intervento non ha portato ad alcun risultato, ma ha peggiorato la situazione, perche' il "Bullo" ha rinforzato il suo potere in classe, e' stato considerato da alcuni studenti un esempio da seguire, da altri un personaggio da non contraddire. Il clima della classe e' diventato molto pesante e ricco di omerta': la vittima e' stata allontanata anche dai suoi compagni, gli atti di bullismo sono continuati.
I professori hanno di nuovo richiesto un allontanamento del Bullo dopo un altro consiglio di Classe fatto a marzo, ma il provvedimento e' stato messo in atto alla fine di aprile, sempre per volere della Presidenza.
Oggi nell'anno 2014, si crea una situazione analoga all'anno precedente. La preside propone ancora di parlare con i ragazzi colpevoli e non con la vittima. Nega anche la possibilita' di riunire un consiglio straordinario ai docenti alcuni dei quali per loro situazioni di precariato non ritengono opportuno contraddire il superiore.
La situazione e' peggiorata, il docente che insiste per una punizione adeguata ai fatti di bullismo reiterati, deve affrontare offese verbali dalla dirigente, ed esclusione dalle Commissioni previste.
Di fronte a questo episodio di cronaca viene evidenziato come sia necessario scrivere con chiarezza i doveri e i limiti del compito della Presidenza e i diritti acquisiti e sanzionati della liberta' di insegnamento.
Il tema della valutazione e' molto controverso tra i docenti per diversi motivi:
1) non si accetta totalmente l'idea di essere valutati attraverso le competenze acquisite dai propri studenti o attraverso questionari sulle "qualita'" del docente compilati dai genitori (non meglio spiegato). La pur necessaria prova nazionale INVALSI si conferma ogni anno scollata dalle migliaia di realta' scolastiche presenti sul territorio italiano. Ci si chiede: per tre anni il docente prevede interventi educativi e didattici personalizzati, elabora prove oggettive e formative graduate alle difficolta' degli allievi individuati come BES o per altri alunni non certificati per poi vedere questi stessi alunni dovere affrontare una prova nazionale uguale agli altri alunni. Come risolvere questa contraddizione? Perche' devono sostenere lo stesso test Invalsi degli altri e perche' io docente devo essere valutata in base a risultati che gia' in origine sono svantaggiati?
2) La formazione delle classi non distribuisce sempre in maniera omogenea gli alunni problematici, i casi difficili e gli handicap, cosi' puo' capitare di essere tra le insegnanti "fortunate" con una classe con tre DSA certificati, un Handicap e tre BES.
3) Chi mi valuta? Occorre preparare i valutatori e rendere chiari i criteri di valutazione tenendo conto delle diverse realta' sociali e culturali in ogni classe e predisponendo strumenti diversi di valutazione, condivisi anche con il docente, e dei titoli acquisiti dal docente.
4) Anche il Dirigente scolastico deve essere valutato in ogni quadrimestre dai suoi lavoratori, cosi' come accade in ogni buona industria, in modo tale da individuare le criticita' e i punti di forza dell'equipe educativa-didattica. Il dirigente dovrebbe essere il primo ad interessarsi affinche' siano efficaci nel suo Istituto le strategie comunicative, la motivazione al lavoro e la collaborazione tra docenti. Il burning out e l'assenteismo di cui si lamentano tanti Dirigenti e' anche il frutto di una cattiva gestione delle dinamiche e degli spazi di confronti democratico (collegio docenti, ecc.) tra le parti che sono coinvolte nella scuola, luogo formativo ed educativo.